In Allattamento, Crescita

La scenetta che più o meno tutte conosciamo o abbiamo visto è questa: neo mamma stanca, con bambino che piange, casa che si è trasformata in un campo di battaglia e suocera seduta sul divano che elenca tutto ciò che vede che non le va a genio: casa in disordine, bambino evidentemente infastidito, piatti da lavare etc.
La mamma che già vive un momento di profonda insicurezza si sente messa in discussione e nessuna la aiuta o accoglie le sue ansie.
Il massimo dell’aiuto che offre è “ti tengo il bambino così tu….” e potremmo riempire quei puntini con le varie faccende domestiche che nella nostra società sono additate come di competenza della mamma.
Nella migliore delle ipotesi la suocera viene a trovarti una volta a settimana per mezz’ora e hai risolto il problema.
Quindi tu giustamente quando esci con le amiche ti lamenti della suocera.

Poi ci sono le altre…poi c’è Carmen, la mia.

Mia suocera ha avuto 3 figli maschi e mi ha accolto da subito come la figlia femmina che non ha mai avuto.
E’ sempre stata dolce e premurosa con me e soprattutto dopo l’arrivo della mia prima figlia si è dimostrata davvero materna.
Già gli ultimi mesi di gravidanza si è offerta di fare al posto mio le faccende domestiche più pesanti.
Una volta nata la bambina per un mese intero ci ha portato la cena tutte le sere e non una scatoletta di tonno e insalata ma piatti ricchi e gustosi, sempre diversi e dall’antipasto al dolce.
Prediligendo i miei preferiti.

Con la nascita della seconda figlia oltre a tutto ciò ha aggiunto anche di occuparsi della mia primogenita, dandole tante attenzioni a aiutandomi materialmente nella loro gestione.
Il tutto condito da gesti fatti con amore, delicatezza e mai invadenza. Quando la ringraziavo, spesso in lacrime in preda agli ormoni, mi abbracciava dicendomi che lei era da sola quando sono nati i suoi figli e sa cosa significa, sa come ci si sente.

Ecco ragazze, questa è l’empatia. Questo è l’aiuto di cui una mamma ha bisogno.

Non ho figli maschi ma chi li ha è così che deve comportarsi, in modo da avere una nuora che quando esce con le amiche può dire “Ragazze se oggi mi sono potuta permettere di uscire è grazie a quella santa donna…Cin Cin”

 

Barbara Mensi – Facilitatrice in Allattamento per l’Associazione Allattamento e Dintorni APS

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